CINEMA&MONTAGNA

Storie di resistenza e resilienza

Cinema&Montagna è giunto alla sua quarta edizione: 6 appuntamenti settimanali in programma dal 15 ottobre al 20 novembre nei cinema di Villar Perosa e di Barge. I film selezionati, tutti legati direttamente alla montagna, danno la priorità alle produzioni piemontesi sostenute dalla Film Commission Torino Piemonte e passati nei festival piemontesi ma senza dimenticare le produzioni nazionali e internazionali sul tema delle Terre Alte. Alcune delle serate saranno introdotte da autori e protagonisti dei film in rassegna, presentazioni d’eccezione che lasceranno spazio a riflessioni e curiosità del pubblico.

Oltre la valle

di Virginia Bellizzi

Il film, presentato in anteprima al 41° Torino Film Festival, è ambientato tra Oulx e Claviere in Val di Susa, terra di transito dove le storie dei migranti si intrecciano a quelle dei volontari, che operano nei luoghi di accoglienza. Chi cerca di attraversare il confine verso la Francia è consapevole di poter essere respinto alla frontiera. Le stagioni si susseguono, il presente e il passato si sovrappongono, le traiettorie umane si snodano, sospese nell’atto irreversibile di cercare uno spazio migliore in cui esistere.

Rimpatriano i reduci del K2

di Mario Fantin

Riprese filmate del rientro in Italia della Spedizione Italiana al K2. La motonave Asia dapprima si ferma a Napoli, dove i componenti della spedizione vengono festeggiati per la riuscita impresa, quindi si riparte alla volta di Genova. Frattanto la cinepresa ripropone alcuni momenti di vita a bordo durante il viaggio di trasferimento a Genova. Arrivati nel capoluogo ligure gli alpinisti riabbracciano i loro parenti e, dopo l`incontro con la stampa e la popolazione, ciascuno inizia il viaggio di rientro verso casa.

K2 – Touching the sky

di Eliza Kubarska

È possibile conciliare i rischi dell’alpinismo con la scelta di diventare genitori? Ma soprattutto, è giusto decidere di affrontare situazioni potenzialmente molto rischiose, mettendo a rischio la propria vita, nel momento in cui c’è un figlio a casa che aspetta? La regista decide di affrontare questa domanda invitando un gruppo di persone accomunate dall’aver perso durante l’infanzia un genitore sul K2. Vincitore della Genziana d’Oro al 64. Trento Film Festival.

Lungo il torrente. Il Pellice, un fiume che si racconta

di Stefano Filiddani

Un film sulla prima discesa integrale in kayak del torrente Pellice, dalle sorgenti fino alla confluenza con il Po. Un viaggio attraverso natura, persone e luoghi. Una discesa che coinvolge anche gli affluenti più significativi dal punto di vista canoistico (Ghicciard, Angrogna, Luserna).

Holy Bread

di Rahim Zabihi

Holy Bread documenta il lavoro estremamente pericoloso dei “kulbar” curdi, lavoratori che cercano di mantenere le loro famiglie trasportando merci attraverso il confine iraniano. Lungo il percorso, molti di loro si feriscono, muoiono nelle bufere di neve o vengono colpiti dalle armi della polizia di frontiera. Le potenti scene dei viaggi degli uomini sono state documentate dalla troupe per nove anni, mostrando l’impatto che ha vivere come dei veri muli da soma.

La luna sott’acqua

di Alessandro Negrini

C’era una volta un paese destinato a scomparire per sempre. Aggrappato ai suoi miti e alla sua resistenza, oggi esiste ancora.

Un viaggio visionario e poetico nel tempo di Erto, il paese sopravvissuto al più grande disastro provocato dall’uomo in tempo di pace: il disastro del Vajont. Un film sui vinti e sul loro indomabile canto, sul tempo e su una Natura che respira come una co-protagonista. Girato in 10 anni, il film si svolge in questo tempo e in questo luogo; un “docu-sogno” in bilico tra quotidianità e inconscio collettivo, tra cicatrici e realismo magico nutrito di mito, natura e antiche origini perdute. Un ritratto emozionale che si dipana sul crinale di una domanda: qual è il confine tra preservare la propria memoria e il bisogno di sopravvivere al dolore e ritrovare la speranza?

Un pasteur

di Louis Hanquet

Félix, un giovane pastore malinconico e riservato, conduce una vita sospesa, fuori dal tempo. Vive da solo e lavora con il padre per allevare il gregge di famiglia. Dall’autunno alla primavera si prende cura dei suoi animali, li nutre e li custodisce nelle fitte foreste di lecci delle prealpi francesi. In estate, lascia il padre e percorre più di duecento chilometri a piedi per condurre la mandria ai pascoli di montagna, fino alla valle dell’Ubaye, nelle Alpi dell’Alta Provenza. Lì, per lunghi mesi, lontano da tutto e da tutti, vive in un mondo fatto di rocce, inaccessibile, dove si aggira un essere invisibile: il lupo. Contro le convenzioni e la consuetudine del mondo contemporaneo, Félix ha scelto una professione che lo isola e lo tiene lontano dal mondo.

I muli ritornano sulle mulattiere

di Philipp Landauer e Davide Demichelis

Luciano Ellena ha rischiato di essere uno degli ultimi mulattieri del Piemonte. Ha 62 anni e da più di 20 organizza trekking e garantisce i rifornimenti a rifugi ed alpeggi con i suoi muli. Un mestiere ormai quasi scomparso, sulle Alpi. Per questo, due anni fa, Luciano ha fondato una scuola per Mastri Mulattieri, che ha già diplomato cinque donne e uomini che stanno iniziando a lavorare con i muli. La scuola sta avviando anche altri studenti a questo mestiere, antico e più attuale che mai: i muli non inquinano, non temono il brutto tempo e soprattutto sono amati dagli escursionisti. Luciano e i suoi muli hanno iniziato a rifornire il rifugio Morelli Buzzi nel 2019, da allora molti altri rifugi hanno aderito a questa iniziativa, descritta in un documentario andato in onda su Arte TV